Il seminario verrà coordinato da un gruppo di lavoro composto da Scuole e Nidi d’infanzia - Comune di Reggio Emilia, Reggio Children, Fondazione Reggio Children - Centro Loris Malaguzzi.
Verrà presentata documentazione dei nidi e delle scuole dell'infanzia.
Relatori:
Massimo Baldacci
Pedagogista, Professore di Pedagogia Generale e Sociale presso l’Università degli Studi di Urbino Carlo Bo
Gunilla Dahlberg
Pegagogista, Professoressa emerita di Educazione presso la Stockholm University, Department of Child and Youth Studies, membro del Comitato Scientifico della Fondazione Reggio Children – Centro Loris Malaguzzi
Peter Moss
Pedagogista, Professore Emerito di Educazione per la Prima Infanzia presso University College London, UCL Institute of Education, membro del Comitato Scientifico della Fondazione Reggio Children – Centro Loris Malaguzzi
Laura Boella
Filosofa, Professoressa di Filosofia Morale e di Etica dell’ambiente presso l’Università Statale di Milano, Dipartimento di Filosofia
Luigina Mortari
Pedagogista, Professoressa Emerita di Pedagogia generale e sociale presso l’Università degli Studi di Verona, Dipartimento di Scienze Umane
Vittorio Gallese
Neuroscienziato, Professore di Psicobiologia e Psicologia Fisiologica presso l’Università degli Studi di Parma, dipartimento di Medicina e Chirurgia
Francesco Merli
Ematologo, Direttore della Struttura Complessa di Ematologia dell’Arcispedale Santa Maria Nuova IRCCS di Reggio Emilia
La ricerca e la sperimentazione rappresentano momenti di decisiva importanza a tutti gli effetti: occorre andarci con consapevolezza piena [...]. Il controllo di quello che si tenta e si fa deve essere fatto non solo con gli operatori della scuola, ma soprattutto con le famiglie e la gente, con umiltà e rispetto assoluto della democrazia. I contenuti e le tecniche della nuova scuola – visti in una loro piena organicità di interazione e di convivenza – non sono lì a portata di mano: richiedono studio, intuizione, ricerca, collaudo, verifiche anche e soprattutto quando la visione politica, come visione globale dei fatti, è chiara. Non ci sono semplificazioni o scorciatoie di comodo.
Loris Malaguzzi, 1974
La relazione tra la ricerca teorica, la ricerca applicata e i contesti in cui i risultati della ricerca trovano realizzazioni concrete è da sempre un tema cruciale di natura politica e sociale. Oggi lo sviluppo della ricerca intorno alle neuroscienze e alle biotecnologie pone agli individui e alle società domande cruciali di natura etica, che necessitano di risposte capaci di intrecciare conoscenze e immaginazione come capacità di spostare il punto di vista e di ampliare l’orizzonte dell’esperienza.
In ambito pedagogico la relazione tra teoria e prassi è da sempre un punto d’attenzione, oggetto di ricerca permanente. Se per molto tempo sono convissute due scuole di pensiero antitetiche, una che sosteneva il primato della teoria come normante la pratica, l’altra che proponeva l’autonomia della pratica già intrinsecamente dotata di una propria teoria, oggi è ormai condivisa l’idea che tra il sapere teorico e quello pratico ci sia un rapporto circolare e dialettico.
Questa però è ancora una idea molto generale.
È necessario produrre una qualificazione di tale relazione che la renda riferimento e criterio di valutazione condiviso per la ricerca scientifica, per il lavoro quotidiano di educatori, insegnanti, pedagogisti, dirigenti, per le scelte degli amministratori e dei decisori politici, per la cultura dell’educazione delle società e dei genitori.
Rifondare il concetto e la prassi della ricerca, sperimentando strategie inedite e pretendendo condizioni organizzative coerenti, è stata la strada intrapresa dai nidi e dalle scuole dell’infanzia della città di Reggio Emilia per costruire una idea nuova e diversa di educazione.
Riteniamo infatti che la ricerca sia il modo di conoscere degli esseri umani fin dalla nascita, quindi diritto inalienabile, essenza vitale della natura dell’essere vivente e tensione conoscitiva verso il nuovo e l'inedito.
Garantire il diritto alla ricerca è una scelta etica e politica, per mettere al centro il valore dell'uomo nel suo essere soggetto relazionale, interdipendente e connesso alla trama di relazioni che ogni vita porta con sé.
Ricerca, quindi, come tensione ai futuri possibili di cui ogni essere umano è portatore, come fonte rinnovabile di stupore per corrispondere al diritto alla vita, alla bellezza, alla cura, al cambiamento e al conoscere.
Il seminario cercherà di sviluppare alcune questioni attuali e urgenti:
Il diritto alla ricerca, per essere corrisposto e non rimanere inattuato, necessita di condizioni ambientali, temporali, strumentali coerenti e adeguate, di investimenti culturali ed economici, di contenuti e vincoli dei contratti di lavoro. Questo riguarda tutti i contesti in cui l’essere umano vive e affronta differenti fasi dell’esistenza (infanzia, giovinezza, maturità, vecchiaia, malattia ecc.). Come generare oggi una sinergia tra i soggetti che hanno il potere di decidere e modificare i molteplici livelli che insieme danno forma alla identità dei servizi alla persona?
Nella scuola uno dei problemi oggi è la distanza tra i valori, le indicazioni pedagogiche, gli ordinamenti e i contenuti dei contratti di lavoro: quali condizioni possono garantire il diritto alla ricerca a tutti i soggetti coinvolti nel progetto educativo: bambini, insegnanti, pedagogisti, genitori, cittadini, amministratori e politici?
Come può avvenire oggi la dialettica tra i soggetti che vivono l’esperienza quotidiana – che ha teorie agite e costantemente verificate, costrutti culturali e saperi “caldi” del vissuto soggettivo e della pluralità dei punti di vista – e la scienza, che ha strumenti concettuali e interpretativi che trascendono la dimensione locale e soggettiva? Quali contributi reciproci? Quali i luoghi, le strategie e i contenuti di questo incontro?
Quali sono le condizioni per far sì che la dialettica tra la scienza e i contesti reali di esperienza e vita degli esseri umani umanizzi i modelli ideali, introducendo sia le dimensioni della relazione e della empatia, sia lo sguardo aperto al possibile, nella elaborazione di una cultura dell’essere umano valorizzante le differenze, le imperfezioni, gli errori come risorsa?
I contesti di vita sono prevalentemente contesti di interazione. L’esperienza dell’altro, con l’avvento dei mezzi di comunicazione di massa (le cosiddette ICT) non è più solo in presenza, ma è anche virtuale. Come la dimensione corporea ed empatica interviene nella dinamica intersoggettiva e nella costruzione della conoscenza della realtà e dell’altro?
La dimensione storica e contestuale in cui si incarnano il diritto e la ricerca perimetrano la zona da cui partiremo per porci reciprocamente in ascolto dei diversi punti di vista che contribuiranno alla elaborazione culturale di questo tema da una prospettiva dialogica e aperta.
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Il seminario sarà tradotto in simultanea in italiano e in inglese.
Al termine dei seminari, è prevista la visita ai nidi e le scuole dell'infanzia del Comune di Reggio Emilia.
I seminari si svolgeranno in contemporanea. È possibile iscriversi a un solo seminario.